\paperw9000 \margr0\margl0 \plain \fs20 \sl240 \f1 \fs24 Nella nuova situazione determinata dallÆAtto di unione, le aspirazioni irlandesi fondamentali, allÆinizio del 19░ secolo,
erano dirette al riscatto sociale e allÆuguaglianza religiosa. Impossibilitata a far valere i propri diritti nel parlamento londinese dove venivano inviati solo delegati di confessione protestante, lÆIrlanda cattolica mir≥ anzitutto allÆabrogazione dell
e leggi che vietavano il suo accesso alla vita politica e amministrativa; a tal fine sorgeva (1823) la Lega cattolica di D. OÆConnell, che nel 1828 riusciva a far sanzionare lÆelezione del suo capo (nonostante il rifiuto a prestare il giuramento antipapa
le) e lÆanno successivo costringeva Wellington, primo ministro, ad abrogare (1829) il \i Test Act\i0 del 1692. LÆemancipazione dei cattolici del Regno Unito, e con ci≥ stesso lÆuscita dalla minoritα politica della maggior parte degli Irlandesi, era orma
i un fatto compiuto; anche se il governo inglese, a evitare paventate vittorie parlamentari del movimento popolare di OÆConnell, aveva allora fortemente limitato il diritto elettorale. Continu≥ comunque a figurare in primo piano il problema confessionale
, che era strettamente legato a quello sociale, dato che la soppressione di una chiesa di stato in Irlanda era connessa con il miglioramento economico della classe contadina, oppressa dagli obblighi della ôdecimaö, cioΦ della tassa destinata al mantenime
nto della chiesa anglicana. E mentre nel paese si seguiva apertamente una tattica rivoluzionaria con il rifiuto a pagare la tassa e lÆuccisione degli esattori, sul piano parlamentare OÆConnell svolgeva unÆabile politica che gli consentiva di disporre del
la maggioranza dellÆassemblea; e assicurando nel 1835 la prevalenza ai liberali, riusc∞ a far approvare il principio che il pagamento della decima fosse dovuto dai proprietari (anglosassoni) anzichΘ dagli affittuari, che erano appunto in Irlanda cattolic
i (1838).\par
Il problema sociale, cioΦ lÆesigenza di riformare il regime oppressivo della proprietα terriera, fu da allora in poi in primo piano: per risolverlo la Repeal association chiese ormai la revoca dellÆAtto di unione e lÆindipendenza, e il mov
imento politico della Giovane Irlanda (1842) si pose sul piano dellÆazione diretta, rivoluzionaria. Questa fu interrotta dalla grave carestia che nel 1845-47 decim≥ la popolazione, scesa rapidamente da 8,5 milioni, anche per effetto della conseguente emi
grazione, a 6,5 milioni di abitanti (nel 1851). Nel 1848 la Giovane Irlanda tent≥ nel Munster lÆavventura rivoluzionaria: ma furono battuti, i loro capi condannati a morte o deportati.\par
La costituzione del grande ministero Gladstone (1869-74) port≥ n
otevoli benefici allÆIrlanda, dove la situazione interna si era aggravata per la comparsa, dal 1858, del movimento terrorista dei feniani: nel 1869 fu tolto alla Chiesa episcopale irlandese (che fu privata anche di un quarto delle rendite) il riconoscime
nto di confessione ufficiale, e fu attuata cos∞ lÆuguaglianza religiosa; lÆanno successivo fu promulgata la prima legge (\i Land Act\i0 ) protettiva dei contadini affittuari. Alla politica di conservazione sociale di Gladstone si contrappose dal 1879 il
movimento della Land league col programma di conquistare ai contadini irlandesi lo stato di liberi agricoltori; e alla lega si un∞ il movimento di Ch. S. Parnell volto alla conquista della cosiddetta \i Home rule\i0 (autonomia nellÆambito dellÆUnione, d
a realizzarsi per via parlamentare e legale); attentati contro i proprietari e la prassi del boicottaggio portarono alla legge protettiva sugli sfratti e i fitti del 1881. La situazione parlamentare, che lo poneva alla mercΘ dei deputati irlandesi, pers
uase Gladstone ad accettare la \i Home rule\i0 ; la decisione determinava la scissione del partito liberale e la caduta del governo (1886). Ma invano, con una politica di parziali concessioni amministrative e sociali, i governi conservatori, tra il 1895
e il 1903, ritennero di poter accantonare la questione dellÆautonomia irlandese. In seguito alle elezioni del 1910 fu concessa allÆisola, attraverso due successive votazioni ai Comuni, la \i Home rule\i0 . Contro di essa tuttavia insorsero nel 1913, sott
o la guida di E. Carson, i protestanti dellÆUlster, per non essere soggetti alla maggioranza cattolica del nuovo parlamento autonomo; lo scoppio della prima guerra mondiale sospendeva lÆapplicazione della \i Home rule\i0 , ma nella Pasqua 1916, guidati d
a P. Pearse, gli Irish Volunteers, formazioni militari cattoliche, insorgevano a Dublino: la rivolta era soffocata nel sangue dalle truppe inglesi che, bombardata la cittα, passavano per le armi i capi dellÆinsurrezione.\par
Finalmente nel gennaio 1919
i 73 deputati appartenenti al movimento indipendentista Sinn FΘin si riunivano nel Dail ╔ireann (ôAssemblea dÆIrlandaö) e proclamavano la repubblica, designandone presidente E. De Valera allora detenuto nelle prigioni inglesi. Il trattato istituente lo
ôStato Libero dÆIrlandaö, che concedeva allÆIrlanda lo stato di dominion nellÆambito del Commonwealth, e dal quale, per volontα della maggioranza protestante, restava escluso lÆUlster, cui era giα stata riconosciuta (1920) una limitata autonomia, fu sott
oscritto il 6 dicembre 1921; ma la lotta armata scoppiata fra gli indipendentisti di De Valera, organizzati militarmente nellÆIRA, e i moderati capeggiati da A. Griffith e M. Collins dur≥ ancora a lungo, fino al 1923. Assunto il potere nel 1923, De Valer
a, sfruttando la crisi costituzionale provocata dallÆabdicazione di Edoardo VIII (dicembre 1936), promulgava unilateralmente (29 dicembre 1937) una nuova costituzione che sanciva la nascita dellÆ╔ire, ôstato sovrano, indipendente e democraticoö.
